Nato il 04 ottobre 1895, chiamato alle armi dalla vigilia della Grande Guerra , chiese ed ottenne di essere assegnato negli Alpini e di frequentare il corso allievi ufficiali di complemento istituito al 4° alpini, a Ivrea.

Al corso c’erano altri bergamaschi: Gian Maria Bonaldi di Schilpario e Battista Arizzi di Olmo al Brembo.

Al termine del corso Antonio venne assegnato al 5° alpini, battaglione Edolo, dislocato sull’Adamello;

e lassù rimase per tutta la durata della guerra insieme a Sora e per qualche tempo agli esuli trentini Cesare Battisti e Larcher ed ai fratelli Calvi, Attilio caduto in combattimento il 3′ aprile 1916 e Nino.

Nella dura vita della “guerra bianca” e negli aspri combattimenti che i nostri alpini dovettero sostenere, Antonio Leidi seppe sempre distinguersi, tanto da meritarsi encomi ed anche una medaglia d’argento al valor militare.

Viene ferito – Riceve la Medaglia d’Argento al V.M. per l’azione di Conca Presena il 28 maggio 1918

  • “Comandante di sezione mitragliatrice, con spirito di iniziativa e grande coraggio, la trascinava ripetutamente sotto violento ed aggiustato fuoco, contro posizioni unitissime, contrabbattendo a breve distanza mitragliatrici avversarie e provocando lo sgomento del nemico sì da rendere possibile l’avanzata degli altri reparti”

Ed un encomio Solenne per l’azione dal Torrione dell’Albiolo (Trentino) il 25 settembre 1915″

  • “Si slanciava coraggiosamente avanti sotto il fuoco ed a pochi metri dal nemico, per salvare un ferito che riusciva a trasportare al sicuro”

Finita la guerra riprese tosto gli studi e si dedicò alla professione nello studio del padre, indi col fratello più giovane, il dott. Vittorio, commercialista e pure valoroso ufficiale degli alpini in due guerre; così come valorosi ufficiali degli alpini furono gli altri fratelli Dott. Piero e Ing. Franco. L’amore alla “penna” lo spinse ad interessarsi subito dell’Associazione Alpini. E divise così la sua veramente notevole attività fra la professione e gli Alpini. Nella professione, che durante la guerra del 1940-45 dovette interrompere perché richiamato alle armi, seppe ber presto distinguersi; e coprì anche incarichi di notevole importanza e responsabilità quali  quello di Consigliere per molti anni ed anche di Vice Presidente della Banca Popolare di Bergamo, di presidente dell’Istituto Tecnico Pietro Paleocapa (Esperia) ed altri.
Dell’Associazione Alpini fu socio attivo fino dalla sua costituzione, e nella Sezione di Bergamo ricoprì ininterrottamente la carica di Consigliere e all’inizio e per alcuni anni anche quella di segretario del Consiglio direttivo. Fu anche eletto consigliere Nazionale, carica nella quale venne più volte confermato. Partecipava sempre alle adunate ed alle riunioni di Consiglio; ed il suo intervento a queste era particolarmente apprezzato, per il raro senso di moderazione e di equilibrio di cui era dotato.