Atto n° 28

Ronco

Schivardi Antonio

Anni 34

Ufficiale partigiano “Fiamme Verdi” Comandante del “C14” di stanza in località “Remont” Fu uno dei primi di Corteno con Tognoli Tino e Rodondi Bortolo (Leone) che diede attiva parte al movimento di liberazione. Avuto ordine dal comando di divisione “Tito Speri” di prelevare ostaggi tedeschi per uno scambio di prigionieri partigiani, il 14 agosto mattina scendeva a Santicolo con una pattuglia di “Fiamme Verdi”. Sopraggiunte macchine tedesche ne prelevava vari ufficiali. Sopraggiunti altri automezzi compresi repubblicani apriva il fuoco e dopo aver steso al suolo vari avversari cadeva da eroe dopo esaurite le munizioni. Il suo cadavere veniva buttato tra le fiamme di una casa incendiata per rappresaglia. La notte seguente veniva prelevato da coraggiosi e portato a Corteno e più tardi a Ronco in casa paterna. La sera del 14 agosto alle 16 i tedeschi facevano irruzione in Corteno: dopo trattative condotte dal sottoscritto si veniva all’accordo di portare a Edolo al Comando tedesco per le ore otto del 15 agosto n° 20 kg di burro, 10 di formaggio e 200 uova. Al mattino del 15 agosto alle ore 5 vengo svegliato da un capitano tedesco. Trovo il paese tutto circondato. Seppi dall’ufficiale che all’appello a Edolo mancava un loro sottufficiale che era stato prelevato dalle “Fiamme Verdi”. I tedeschi prelevano come ostaggi 30 uomini e sono portati a Edolo. Faccio partire uomini e donne per la montagna, a mezzogiorno arriva il prigioniero che esprime desiderio di ritornare coi partigiani. Lo faccio accompagnare a Edolo sotto scorta poi telefono al comando tedesco che lascia partire i 30 ostaggi di Corteno. Così il giorno patronale fu sospeso con il permesso di una S. Messa letta e senza suono di campane. Tale incidente provocò un patto di franchigia tra il comando tedesco e il comando “Fiamme Verdi” che includeva la clausola di mutuo rispetto tra l’Aprica e Edolo. Venne concluso la sera del 20 agosto vicino a Edolo. Il patto durò fino alla fine di febbraio 1945 quando in Corteno venne la “Tagliamento” legione fascista della peggiore specie definita “…il reparto più assassino, vessatorio e ladro che vi fosse…”

Il 17 agosto avvenivano i funerali dello Schivardi solennissimi da Ronco alla Parrocchia: scortato da 80 Fiamme Verdi e mentre il paese era vigilato da forze numerose partigiane autorità e popolazione in massa. Mentre la salma era calata nella tomba un fuoco di armi automatiche e di mitragliatrici salutavano lo scomparso.

 

Fu decorato di “Medaglia d’oro” al valore partigiano. Da lui prendeva nome poi la “Brigata Schivardi” che tanto si faceva onore nelle battaglie del Mortirolo.

 

Sac. D. Alberto Donina

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